Guardiense, la carica dei Mille

La Guardiense, una delle cooperative agricole più grandi d’Italia, è stata fondata nel 1960 da 33 soci lungimiranti e coraggiosi. Oggi ne conta circa mille, agricoltori che coltivano a conduzione diretta più di 1.500 ettari di vigneto situati in collina a un’altitudine di circa 350 metri sul livello del mare, dando vita mediamente ad una produzione annua di circa 200.000 quintali di uve. La Cantina, guidata da soli tre presidenti in cinquant’anni, ha saputo adeguarsi ai tempi e al cambiamento dei mercati, diventando simbolo del progresso tecnologico per l’intero Sannio, riuscendo sempre a coniugare esperienza e modernità.

La Guardiense registra nel 2018 una significativa crescita nella commercializzazione dei suoi vini, in Italia e all’estero. In particolare, in Europa Falanghina e Aglianico consolidano le loro posizioni in Gran Bretagna, Germania e Olanda, con un determinante aumento dell’export verso Repubblica Ceca e Polonia, così come, extra UE, si registrano importanti risultati per Stati Uniti, Canada e Giappone.

“Per la vendemmia 2018 – sottolinea Domizio Pigna, presidente de La Guardiense – registriamo un calo quantitativo nella produzione di bianchi e rossi a causa della grave grandinata che ha colpito i nostri vigneti, una vera bomba metereologica con chicchi fino a 30 cm. A fronte di questa flessione, però, i nostri vini aumentano in qualità, soprattutto i rossi da progetto, grazie all’importante apporto di Riccardo Cotarella, tra le migliori firme dell’enologia internazionale che da molti anni segue la nostra attività, e al nostro enologo aziendale Marco Giulioli”.

A questi si aggiunge la costante affermazione del Quid, la Falanghina spumantizzata, che può contare nello stabilimento di Guardia Sanframondi su un moderno impianto di spumantizzazione, e la sperimentazione, nella linea Janare, di un Rosè di Aglianico.

“La nostra politica di miglioramento – prosegue il presidente Pigna – è quella di condividere la progettazione con i soci per farli crescere. Quest’anno puntiamo alla Certificazione di Sostenibilità Ambientale, che andrà a validare il processo produttivo ed a consolidare l’equilibrio tra qualità e prezzo, che da sempre contraddistingue i nostri prodotti. Quest’ultimo aspetto deve tener sempre presente la giusta remunerazione dei nostri soci, ovvero il principio di mutualità nel reddito agricolo che è la mission principale della nostra Cooperativa”.

La qualità si basa su controlli per tutta la filiera, a partire dai vigneti, periodicamente analizzati dai tecnici de La Guardiense e da Cotarella, con il suo team specializzato. Questo impegno nel Progetto Qualità produce vini strutturati come I Mille per l’Aglianico e I Mille per la Falanghina, dove il riferimento non è garibaldino, ma riguarda il numero dei soci della Cooperativa.

Inoltre, La Guardiense presta grande attenzione alla sostenibilità ambientale facendo uso per i suoi processi produttivi di energia rinnovabile proveniente da un proprio innovativo impianto.

“La crescita costante si basa sul lavoro nei vigneti dei soci – conclude il presidente de La Guardiense -, con protocolli studiati da Cotarella e dai nostri tecnici per tutte le fasi di produzione, come nel caso della scelta dei legni per la maturazione o della criomacerazione a ghiaccio secco dei bianchi, lavorati in pressa soffice senza ossigeno”.

Un lavoro costante premiato dai numerosi riconoscimenti che la storica Cooperativa registra ogni anno in Italia e all’estero.

Leave your comment